L'azienda sostenibile by Chiara Mio

autore:Chiara Mio [Mio, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Universale Laterza
ISBN: 9788858145647
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2021-04-15T00:00:00+00:00

Cotone biologico, cotone organico e cotone sostenibile: facciamo chiarezza

Cotone biologico, cotone organico, cotone sostenibile: queste espressioni sono comunemente utilizzate dalle aziende impegnate nella promozione di azioni sostenibili, ma sappiamo veramente di cosa si tratta?

Cotone biologico e cotone organico sono di fatto sinonimi: costituiscono l’alternativa ecologica al cotone tradizionale. Il cotone organico viene coltivato seguendo le regole dell’agricoltura biologica, che prevede l’assoluta esclusione di pesticidi, fertilizzanti, diserbanti, OGM e altre sostanze nocive per l’ambiente e per la salute umana, sostanze che vengono comunemente utilizzate sia nella coltivazione del cotone, sia nelle successive fasi della produzione (antiparassitari, resine, metalli pesanti e solventi). Questo tipo di coltivazione produce effetti positivi sul terreno, grazie all’irrorazione di materie organiche e alla pratica di rotazione delle colture; riduce l’inquinamento dell’acqua nonché il suo impiego per l’irrigazione dei campi (il 91% in meno, secondo il rapporto di Textiles Exchange del 2017); produce un risparmio di energia primaria del 62% e riduce del 46% le emissioni di gas serra rispetto al cotone tradizionale. Le regole per la produzione di cotone biologico sono molto ferree e certificate da organizzazioni internazionali. Le certificazioni più diffuse su scala globale sono il GOTS (Global Organic Textile Standard) e l’OCS (Organic Content Standard): questi standard garantiscono al consumatore che i prodotti tessili biologici sono stati ottenuti nel rispetto di criteri stringenti applicati a tutti i livelli della produzione, dalla raccolta in campo delle fibre naturali alle successive fasi manifatturiere, fino all’etichettatura del prodotto finito.

La coltivazione di cotone organico o biologico si contraddistingue dunque per l’attenzione posta al rispetto per l’ambiente, in tutte le fasi di produzione. Ma cosa si intende, allora, per cotone sostenibile? Con questa espressione viene indicato un tipo di coltivazione che non solo rispetta l’ambiente, ma che è anche etica sotto il profilo sociale. Il cotone rappresenta infatti un problema sociale di notevole portata nei paesi in cui viene coltivato, prevalentemente in India, Turchia, Siria, Cina, Stati Uniti, Perù, Tanzania, Uganda, Egitto e Burkina Faso, dove non sempre

vengono garantiti standard di lavoro adeguati (sfruttamento minorile, salari equi, ecc.).

Per far fronte a queste disuguaglianze, dal 2009 è attiva un’organizzazione internazionale no profit, la Better Cotton Initiative, guidata da alcuni principi fondamentali: sostenere e formare gli agricoltori nella coltivazione di cotone organico (Better Cotton), attraverso la collaborazione con partner esperti; adottare un sistema di misurazione che consenta di valutare periodicamente le aziende agricole, verificandone i risultati attraverso otto indicatori di risultato per incoraggiare gli agricoltori a migliorare continuamente; connettere domanda e offerta all’interno della filiera Better Cotton; comunicare all’esterno le iniziative promosse, fornendo dati, informazioni e storie di operatori sul campo; infine, monitorare i progressi e i cambiamenti avvenuti, nell’ottica di valutare se la Better Cotton Initiative produca l’impatto desiderato. Il sistema messo a punto dall’organizzazione si basa dunque su un approccio olistico alla produzione di cotone sostenibile, che ingloba tutti e tre i pilastri della sostenibilità: ambientale, sociale ed economico. Il sistema è progettato per garantire lo scambio di buone pratiche e incoraggiare il potenziamento dell’azione collettiva, allo scopo di promuovere il cotone sostenibile come principale materia prima nell’industria tessile.

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